venerdì 7 luglio 2017

L'analisi di Denis Torri Alborino: America Latina in graduale ripresa

Alla guida di Desteco SA, Denis Torri Alborino, fiscalista specializzato in internazionalizzazione, delinea l'attuale situazione geopolitica dell'America Latina

I tre principali Paesi dell'America Latina stanno assistendo a un miglioramento delle condizioni economiche. Il Brasile è ufficialmente uscito dalla recessione - inizia Denis Torri Alborino, alla guida di Desteco - Ica network - Refidest: nonostante l'incertezza politica continui a pesare, l'opinione degli analisti è che gli investitori continueranno a puntare sul gigante sudamericano. Sarà in tal senso fondamentale la tenuta della squadra economica del Presidente Temer, guidata dal ministro delle finanze ed ex presidente della banca centrale Henrique Meireless, a fronte del terremoto politico in corso. Gli asset brasiliani hanno nel complesso retto alle accuse formali di corruzione nei confronti di Temer - prosegue Denis Alborino Torri Desteco - Ica network - Refidest SA: rispetto alla metà di maggio, quando lo scandalo cominciò a emergere, la borsa e il real si sono stabilizzati grazie all'assestamento dell'economia dopo la recessione degli ultimi due anni, la peggiore mai registrata. Le finanze pubbliche sembrano sufficientemente robuste: il Paese vanta una delle più grandi riserve valutarie del pianeta, pari a 378 miliardi di dollari, e la recessione ha contribuito a riportare il deficit delle partite correnti a un livello sostenibile. Gli investimenti diretti esteri si sono così mantenuti stabili, con gli investitori pronti a sfruttare l'indebolimento del real per realizzare fusioni e acquisizioni e attratti dai tassi di interesse reali elevati rispetto al resto del mondo.


In Argentina comincia a dispiegarsi una ripresa sostenuta dell'economia: nel T1 il PIL è cresciuto del 4,3% su base annualizzata, mettendo a segno il terzo trimestre consecutivo di espansione, e l'inflazione sembra infine sul punto di ripiegare. A trainare la ripresa sono stati i consumi e gli investimenti del settore privato, mentre quelli pubblici sono rimasti al palo rispetto all'inizio del mandato di Macri. Ora la politica si appresta a tornare al centro della scena, con l'avvicinamento delle elezioni di medio termine in ottobre. L'Argentina è ancora considerata un notevole rischio politico ed economico, come dimostra la decisione di MSCI di continuare a classificarla un mercato di "frontiera", anziché promuoverla nel novero di quelli emergenti. Ciò detto, la fiducia nel Paese da parte degli investitori è in aumento a giudicare dall'emissione della scorsa settimana di obbligazioni a cento anni per ben 2,75 miliardi di dollari con un rendimento a scadenza dell'8%.

In conclusione informa Denis Alborino Torri Desteco - Ica network - Refidest, il Messico è riuscito a reggere a una forte impennata dell'inflazione provocata dall'apprezzamento della valuta: nonostante il 22 giugno i tassi ufficiali siano saliti di 25pb fino al 7,00%, la retorica accomodante della banca centrale lascia intendere che il ciclo di rialzo di 400pb iniziato nel dicembre del 2015 è prossimo a concludersi. Date le previsioni di una crescita ancora inferiore al potenziale, l'output gap negativo dovrebbe allargarsi, spingendo l'inflazione verso il livello prefissato.
Torri Denis Alborino
Desteco
- Ica Network - Refidest SA

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